Adempimenti

Al via l’Isee precompilato tramite sito Inps ma con ancora dati autodichiarati

di Matteo Prioschi

Debutto per l’Isee, o meglio la dichiarazione sostitutiva unica, precompilato. In una prima fase, però, il cittadino dovrà continuare ad autodichiarare una serie di informazioni e, inoltre, questa modalità sarà disponibile solo per chi utilizzerà il sito internet dell’Inps. In alternativa resta la possibilità di presentare la dichiarazione non precompilata sia all’Inps, sia all’ente che fornisce la prestazione sociale agevolata per cui è necessario l’Isee, oppure tramite un Caf.

Nei giorni scorsi Inps ha aggiornato le istruzioni pubblicate nella sezione del suo sito internet dedicata all’indicatore della situazione economica equivalente, mentre ieri è apparso sul sito del ministero del Lavoro il decreto direttoriale 497/2019 del 31 dicembre scorso che ha aggiornato modello e istruzioni, recependo quanto previsto dal decreto del ministero del Lavoro del 9 agosto 2019. La versione precompilata prevede tre famiglie di dati: quelli precompilati dal sistema, quelli comunque autodichiarati, quelli precaricati.

Nei primi rientrano i redditi e alcune tipologie di spese dichiarate all’agenzia delle Entrate, i fabbricati posseduti in Italia, l’eventuale canone di affitto della casa di abitazione, i trattamenti erogati dall’Inps, alcune voci che compongono il patrimonio mobiliare detenuto in Italia.

Vanno autodichiarati i patrimoni immobiliare e mobiliare posseduti all’estero e alcune attività domestiche quali le partecipazioni in società per azioni non quotate o società non azionarie, nonché i terreni e l’eventuale debito residuo per mutui.

C’è infine la possibilità di far precaricare i dati dell’ultima Dsu presente nel sistema (opzione ovviamente non disponibile se si richiede l’Isee per la prima volta), in particolare quelli relativi alla composizione del nucleo familiare, la casa di abitazione, gli assegni periodici per coniuge e figli, autoveicoli posseduti, presenza di soggetti disabili o non autosufficienti.

A tutela della riservatezza dei dati, però, la procedura di accesso alla Dsu precompilata, che è gestita da un singolo (o da un Caf a cui ci si affida) ma riguarda informazioni relative anche di altri componenti il nucleo familiare, prevede una doppia verifica. Al sistema si accede tramite le credenziali personali Inps, o quelle dell’agenzia delle Entrate oppure con identità Spid almeno di secondo livello. Successivamente, per ogni persona maggiorenne che compone il nucleo occorre fornire un elemento di riscontro relativo al reddito e uno riguardante il patrimonio mobiliare. Se la pratica è gestita da un Caf, questi elementi devono essere forniti anche per il dichiarante.

Il sistema chiede all’agenzia delle Entrate di effettuare un riscontro sulle informazioni inserite. Se l’esito è positivo, allora la Dsu si arricchisce dei dati precompilati, in caso negativo si possono effettuare altri due tentativi modificando le informazioni. Se tutti i riscontri sono negativi, la procedura si ferma. Resta la possibilità di presentare la Dsu non compilata. Inoltre ogni soggetto maggiorenne del nucleo può in ogni momento bloccare l’utilizzo dei propri dati per la Dsu tramite portale Inps, delle Entrate, o una sede dell’istituto di previdenza.

Inps, decreto direttoriale 497/2019

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