Adempimenti

Sconto in fattura, ampliati i margini per le operazioni delle utility

di Saverio Fossati e Giuseppe Latour

Le utility che si occupano di energia potranno incamerare i crediti di imposta e utilizzarli per pagare le accise, oltre alle imposte sui redditi. Con la risposta a interpello n. 1 del 2020, pubblicata ieri dall’agenzia delle Entrate, lo sconto in fattura diventa decisamente più facile da utilizzare per le società multiservizi che, in molte parti d’Italia, hanno già iniziato a investire in operazioni di riqualificazione globale dei condomini.

L’istanza alle Entrate arriva da una società «che si occupa della vendita di energia elettrica e gas naturale», che ha tra i propri clienti imprese che eseguono interventi di riqualificazione energetica di immobili. La società chiede se l’impresa che realizza il lavoro collegato allo sconto in fattura possa cedere il proprio credito di imposta al fornitore di energia e se questo credito «possa essere utilizzato in compensazione con i tributi dovuti a titolo di accise sul consumo di energia elettrica e gas naturale».

La risposta dell’Agenzia è positiva. Secondo la legge, l’impresa che ha effettuato gli interventi ha facoltà di cedere il credito di imposta ai propri fornitori di beni e servizi. Quindi, la società che ha riqualificato il condominio può, secondo quanto scrive l’Agenzia, cedere il credito a una utility che le vende energia o gas e utilizzarlo «alle medesime condizioni del primo cessionario».

L’interpello, però, fa anche una seconda apertura, ancora più rilevante, basata sull’articolo 28 della legge finanziaria del 2001 (n. 388/2000). In base a quella norma, le accise sul consumo e la produzione di energia elettrica e gas naturale possono essere pagate anche mediante il versamento unitario, «con possibilità di compensazione con altre imposte e contributi».

Quindi - spiega l’interpello - è «consentito versare le accise utilizzando il modello di pagamento unificato F24 accise, con possibilità di compensazione con crediti per altre imposte». Il richiamo al versamento unitario è stato inserito anche nella norma sullo sconto in fattura. Ed è proprio in base a questo richiamo che il credito di imposta derivato dallo sconto in fattura può essere utilizzato anche per le accise.

La novità è molto rilevante, perché aumenta ulteriormente la già notevole capienza fiscale delle società multiservizi che si occupano di energia e gas. Oltre alle imposte sui redditi, potranno usare i crediti anche per le accise.

La percentuale complessiva delle accise (tra imposte di fabbricazione e imposte di consumo) sul costo finale al consumatore è infatti rilevante e l’utility (da una di esse, non a caso, proviene l’interpello) deve pagare ogni mese quanto ha incassato attraverso la bolletta (grazie al meccanismo del deposito fiscale).

Sono quindi importi pesanti: sul gas metano si tratta di circa il 17% (su un totale di imposte pari al 35%, Iva compresa) sul prezzo finale, sul gasolio 617 euro per mille litri, sul gpl 268 euro per 1.000 kg.

L’appuntamento mensile con il versamenti all’Erario risulterebbe quindi sensibilmente alleggerito se la “seconda cessione” si consolidasse come prassi.

Agenzia delle Entrate, risposta a interpello 1/2020

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