Adempimenti

Prossimo appuntamento con la disciplina premiale

di Lorenzo Pegorin e Gian Paolo Ranocchi

Il decreto di approvazione degli Isa revisionati è il primo tassello ufficiale del percorso che porterà all’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale nella dichiarazione 2020. Più avanti anche quest’anno l’agenzia delle Entrate dovrà varare il provvedimento che disciplina il regime premiale che, in linea di principio, costituisce il pilastro su cui poggiano gli Isa. Lo scorso anno il provvedimento era stato pubblicato il 10 maggio.

Alcuni degli aspetti critici che hanno caratterizzato la prima applicazione degli Isa nel periodo d’imposta 2018, hanno riguardato proprio l’applicazione del regime premiale.

In taluni casi, infatti, l’accesso ai bonus è stato paralizzato dal riscontro gravemente insufficiente di taluni indicatori (di affidabilità o di anomalia) non correggibile. In altri casi il sistema ha evidenziato punteggi molto bassi anche a fronte di scostamenti tra i valori stimati e quelli dichiarati anche di modesta entità. Bisogna capire ora se gli interventi posti in essere per il 2019 (si veda l’articolo a sinistra) saranno sufficienti a garantire un miglioramento del sistema. L’impressione è che manchi ancora qualcosa, si veda in particolare il mancato intervento sul coefficiente individuale, la cui correzione specie per i coefficienti positivi sarebbe quanto mai opportuno.

Sul piano dell’appeal, il regime premiale Isa sconta una struttura legislativa rigida, nel senso che i benefici previsti per i contribuenti particolarmente virtuosi, sono sul piano sostanziale disciplinati dal comma 11 dell’articolo 9-bis del Dl 50/2017. In quest’ambito, quindi, il futuro provvedimento dell’Agenzia avrà margini di operatività per rendere più appetibile l’accesso al regime premiale piuttosto ridotti.

Da un lato, un’ipotesi di lavoro potrebbe essere quella di intervenire sui punteggi di affidabilità complessiva che consentono l’accesso al regime premiale. Per il 2018 l’accesso ai benefici presupponeva l’ottenimento di almeno un 8 con lo stacco integrale di tutti i bonus previsti dalla normativa solo dal 9 in su. In questo contesto, quindi, le Entrate potrebbero rimodulare i punteggi minimi per consentire l’accesso ai benefici (ipotesi che appare piuttosto improbabile alla luce delle precedenti esperienze in tema di regime premiale per gli studi di settore).

Un’altra possibilità è quella di intervenire sull’unico premio Isa solo parzialmente disciplinato lo scorso anno. La disposizione di legge, infatti, prevede la possibilità di anticipare di «almeno un anno, con graduazione in funzione del livello di affidabilità» i termini di decadenza per l’attività di accertamento ex articoli 43 del Dpr 600/73 e 57 del Dpr 633/72. Per il 2018 il premio è stato riconosciuto al raggiungimento dell’8 in termini di punteggio generale Isa e solo per un anno. Senza, quindi, alcuna graduazione. Per il 2019 in linea di principio l’Agenzia potrebbe prevedere un’applicazione diversificata dell’entità della riduzione dei termini in funzione del livello di punteggio. Questo, oltre a premiare più efficacemente i contribuenti fisiologicamente virtuosi in termini di Isa, incentiverebbe l’utilità di maggiori adeguamenti spontanei in dichiarazione.

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