Adempimenti

Rilievi Bce sui limiti al contante: servirà più proporzionalità

di Davide Colombo

La stretta all’utilizzo del contante che scatterà il prossimo mese di luglio abbassando da 3mila a 2mila euro il limite dei pagamenti cash, ha sollevato più di una perplessità in Bce. La misura, destinata a ridurre ulteriormente a mille euro il limite massimo all’uso della cartamoneta per i pagamenti nel 2022, potrebbe dimostrarsi solo in parte efficace nel contrasto dell’evasione fiscale e dei rischi di riciclaggio. Inoltre desta anche qualche perplessità la mancata proporzionalità della norma, che adottata con le tappe previste, potrebbe penalizzare determinati gruppi sociali che, «per varie e legittime ragioni, preferiscono utilizzare il contante piuttosto che altri strumenti di pagamento».

I rilievi sono stati messi in fila con una lunga missiva inviata il 13 dicembre scorso da Yves Mersch, membro del Comitato esecutivo della Bce, ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

La lettera, che è stata recapitata anche al governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e al Commissario agli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni, insiste in più punti sulla proporzionalità della norma, sulla necessità di verificare che i sistemi di pagamento elettronici alternativi non risultino effettivamente penalizzanti per talune categorie sociali.

Due mesi fa la Bce chiedeva, in particolare, di essere consultata prima della conversione in legge della manovra (o in alternativa che il governo e il parlamento tenesse in considerazione i suoi rilievi) citando, tra l’altro, i rilievi già sollevati su analoghe iniziative legislative adottate dalla Grecia e dalla Spagna. In entrambi i casi era stata giudicata «sproporzionata la limitazione ai pagamenti in contanti» fissata a 500 euro dal governo di Atene a a mille da quello di Madrid. Nella missiva è poi citata anche la consultazione avviata dal ministro delle Finanze dei Paesi Bassi, il 5 dicembre, dove pure era allo studio un provvedimento per limitare i pagamenti cash al di sotto della soglia dei 3mila euro sempre per contrastare il riciclaggio di denaro pur non applicandosi ai consumatori. Insomma una serie di rilievi, sollevati anche facendo riferimento alle sanzioni previste in caso di violazione dei nuovi limiti all’uso del cash e proporzionate alle soglie che entreranno in vigore tra quest’anno e il 2022.

Il nostro Paese è molto in ritardo nell’utilizzo dei pagamenti con mezzi alternativi al contante: il valore delle transazioni con card nei punti vendita non supera il 30%, contro il 70% della Francia e il 45% della Germania, nazione quest’ultima tradizionalmente molto attaccata all'uso del cash.

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