Professione

Resto al Sud riparte da tecnici e tax&legal: limite di età congelato per tutto il 2020

di Flavia Landolfi

Con 70 domande presentate, di cui 26 perfezionate e 44 in compilazione, la nuova formula di «Resto al Sud» è partita tra i professionisti con andatura sostenuta. Il bilancio sul primo mese di attività dello sportello è ancora a favore delle imprese: sono loro le protagoniste dello strumento di incentivazione con un picco di 867 domande presentate sulla piattaforma Invitalia tra dicembre e il primo scorcio di gennaio. Un record che ricorda i primi mesi di avvio della misura, quando anche grazie all’effetto novità il tiraggio delle richieste era su questi livelli. Oggi si replica. E i professionisti stanno giocando la propria partita: 70 richieste in un mese inframezzato dalle festività natalizie certifica un interesse che - anche secondo Invitalia, gestore dello strumento - è destinato a crescere.

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I numeri dei professionisti
A guardare nel dettaglio le domande già perfezionate (e quindi inviate per la valutazione) e quelle inserite ma non ultimate, sono le professioni ordinistiche a fare la parte del leone. L’indicazione arriva dai codici Ateco assegnati a ciascun progetto: il settore Tax&Legal raccoglie 26 domande, che diventano 46 se si considerano l’intero comparto dei professionisti iscritti agli Albi: e quindi studi di ingegneria, geometri, architetti, ecc. Strategici anche per i professionisti l’innalzamento di età e relativa sterilizzazione voluta dalla manovra 2020: su 26 domande concluse 14 riguardano professionisti fino a 35 anni e altre 12 sono state presentate da under-46. Capofila, la Campania con 9 richieste, seguita dalle 6 della Sicilia. L’impatto, nel complesso, è significativo con 1,2 milioni di investimenti e 72 nuove unità occupazionali.

«L’auspicio - dicono in Invitalia - è che si facciano avanti i professionisti dell’area tecnica e più in generale progetti innovativi e con un mercato non saturo nel meridione». E al di là delle aree di competenza fare squadra premierà: «I team professionali e cioè le società tra professionisti - prosegue Invitalia - hanno maggiori possibilità, a parità di qualità e requisiti, di essere finanziate: la capacità di offrire servizi integrati è un valore aggiunto che Resto al Sud sostiene».

Le novità
A trainare le domande due elementi cruciali. L’innalzamento dell’età dei beneficiari, portata al tetto dei 45 anni, e l’ampliamento della misura ai 117 comuni del cratere sismico del centro Italia (con eliminazione del requisito anagrafico per 24 centri). Per ridare slancio allo strumento che vantava uno stanziamento di 1,25 miliardi (oggi sono disponibili circa 915 milioni) il precedente Governo aveva stabilito una serie di interventi: tra cui l’ampliamento della platea su base anagrafica e il recepimento degli orientamenti comunitari che hanno da tempo parificato i professionisti alle imprese. Poi è arrivata l’estensione all’ultimo cratere sismico e infine, misura fondamentale, la sterilizzazione del limite di età a tutto il 2020: ragion per cui al bonus potranno accedere tutti gli under-46 alla data del primo gennaio 2019. Dal 2021 si tornerà a regime. «L’istituzione del regime transitorio relativo al nuovo limite di età consente a molti soggetti che sarebbero rimasti fuori di poter fruire di questa opportunità», ha detto Domenico Arcuri, ad di Invitalia.

L’uso dei fondi
Le agevolazioni declinate al mondo delle professioni sono erogabili per due tipologie di interventi: innanzitutto i giovanissimi, quelli cioè che si affacciano al mondo del lavoro per la prima volta, compresi naturalmente coloro che hanno conquistato l’abilitazione professionale e che vogliano aprire lo studio per la prima volta. Un’ampia fetta di progetti finanziati sarà invece sotto l’insegna della riconversione professionale: la norma stabilisce che il progetto agevolabile debba rientrare in un’attività con un diverso codice Ateco rispetto a quella intrapresa fino a quel momento (e che evidentemente non ha funzionato). Fondamentale, a questo scopo, sarà l’attività di orienteering. Tra le attività informative c’è quella degli agrotecnici, ente accreditato per la consulenza sul territorio. «Oltre al supporto nelle regioni del Sud Italia - ha detto Roberto Orlandi, presidente del Collegio nazionale - ci stiamo preparando ad offrire supporto a coloro che, nei comuni del cratere del Lazio, vogliono ripartire con una nuova impresa o con una nuova attività professionale».

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