Imposte

Investimenti e bonus fiscali, tax planning 2020 delle imprese

di Luca Gaiani

Cambiano le agevolazioni e i regimi di tassazione per le imprese e prendono il via nuovi e più gravosi adempimenti. Anche nel 2020, come ad ogni inizio anno, le imprese valutano le novità fiscali al fine di attrezzarsi per tempo per sfruttare le agevolazioni disponibili e ottemperare alle formalità introdotte. Dal 2020, il credito di imposta sostituisce super e iper ammortamento, ritorna l’Ace e diventa nuovamente conveniente trattenere utili in azienda. Scattano infine nuovi oneri documentali per le ritenute degli appalti e per le cessioni intracomunitarie.

Controlli sugli appalti

L’avvio del 2020 vede molte imprese che hanno esternalizzato servizi ad alto contenuto di manodopera alle prese con il nuovo e gravoso adempimento documentale introdotto dall’articolo 4 del Dl 124/2019 (collegato alla manovra 2020).

La prima scadenza è alle porte: per i contratti in corso al 1° gennaio 2020 o per quelli iniziati in questo mese, già dal 17 febbraio si dovranno attuare i controlli previsti dalla disposizione in presenza dei requisiti di legge.

Le imprese interessate (sia i prestatori che i loro committenti) devono in primo luogo verificare se sussistono le condizioni per rientrare nella disciplina e, nel caso, se vi sono i requisiti di esonero (imprese virtuose). In presenza di appalti o rapporti simili aventi ad oggetto servizi, quattro sono le condizioni da verificare: corrispettivo complessivo annuo superiore a 200mila euro; prestazioni caratterizzate da prevalente utilizzo di manodopera; attività prestata presso le sedi del committente; utilizzo da parte del prestatore di beni strumentali del committente. È opportuno che i committenti mappino a 360° i rapporti in essere e predispongano appositi questionari per le imprese affidatarie del servizio circa l’esistenza delle condizioni.

Qualora l’appaltatore rientri nelle cause di esonero per imprese virtuose dovrà rapidamente richiedere il rilascio della certificazione all’agenzia delle Entrate comunicandola al committente.

Agevolazioni

Sul versante delle agevolazioni, la legge di Bilancio ha modificato radicalmente il meccanismo del super e iper ammortamento dal 2020 (sostituendolo con un credito di imposta) e dall’altro ha reintrodotto l’Ace già dal 2019.

Per gli investimenti, si sovrappongono, nel 2020 (primo semestre per i beni non 4.0), due distinte agevolazioni. Chi ha prenotato i beni (con acconto del 20%) entro fine dello scorso anno, applica ancora le deduzioni maggiorate della vecchia legge, a patto di concludere l’investimento nei tempi previsti. Chi ha interesse a transitare dal super ammortamento al nuovo credito di imposta del 6% potrà rinviare l’acquisto (anche se già prenotato) al secondo semestre 2020. Per chi ha invece fermato (ordine e acconto 20% nel 2019) l’investimento iperammortizzabile con le vecchie regole e intende mantenere questo incentivo, l’attenzione va posta sulla ultimazione entro la fine del 2020 (eventualmente predisponendo, per opere in appalto ancora in corso, adeguati Sal a liquidazione definitiva). Chi invece vuole applicare il nuovo credito di imposta (ad esempio perché è in perdita fiscale e vuole monetizzare il beneficio) dovrebbe poter risolvere il contratto del 2019, restituendo l’acconto, e avviare un nuovo acquisto soggetto alle regole vigenti. La scelta tra l’una e l’altra agevolazione, attraverso la risoluzione e stipula di nuovo ordine, non dovrebbe in alcun modo essere censurabile dal fisco ai sensi della norma anti abuso.

Entro il 30 giugno, le imprese che vogliono mantenere le vecchie regole per i benefit auto dovranno formalizzare (possibilmente con data certa) le lettere di assegnazione delle auto. Per i rapporti avviati dal 1° luglio, infatti, cambia la tassazione in funzione delle emissioni del veicolo.

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